Villa Durazzo una realtà agreste e nobiliare
La villa, in età romana, sorgeva, come residenza padronale, al centro di un complesso di edifici e di terreni destinati alla produzione agricola e come luogo per il riposo dalle attività e dagli affari praticati in città.
Secondo Plinio Il Vecchio e Vitruvio, vi erano due tipi di villa: la villa urbana e la villa rustica, la residenza con funzioni di fattoria.
Con il passare degli anni, le ville rustiche si fecero sempre più grandi e sontuose e la produzione agricola diventò un’ attività il cui scopo non era più il sostentamento dei villici e del padrone, ma anche, e sopratutto, quello di vendere i prodotti in eccesso anche sui mercati lontani.
Da alcuni studiosi la villa rustica è stata considerata come la forma produttiva più originale, efficiente e razionale che l’economia romana abbia prodotto. Le produzioni erano differenziate: piantagioni, soprattutto ulivi e vite, altre coltivazioni intensive quali agrumeti, alberi da frutto, orti, pascoli, impianti di trasformazione, depositi, mezzi di trasporto. Si trattava, insomma, di una vera fabbrica rurale organizzata.
La villa era divisa in due diversi settori: la "pars dominica" era la zona residenziale destinata al dominus e alla sua famiglia. La "pars rustica" era la zona destinata alla servitù e ai lavoratori dell’azienda agricola.
Villa Durazzo rappresenta appieno questa realtà con la villa nobiliare, le case coloniche abitate dai contadini, l'antico frantoio, i terreni coltivati, il parco e la vicina chiesa.
Villa, quindi, nell'accezione romana del termine, intesa come podere, estensione di un territorio che coniuga l'aspetto rurale con quello nobile. Un piccolo borgo in cui le famiglie vivevano e si sostentavano, mentre il marchese si dedicava alle attività preferite o si dava all'otium, come si diceva un tempo.
E, in un certo senso, questa configurazione la Tenuta è arrivata ai nostri giorni mantenendo intatta la sua configurazione e, in un certo senso anche la sua funzione.
Il lavoro agricolo continua, ancora adesso con la principale produzione dell'olio, di nome Celso, una delle eccellenze liguri. E la cosa bella è che nella villa marchionale si è ripresa l'attività ludica, giocosa con le feste. La storia si ripete in uno degli ultimi esempi rimasti in Italia di come si viveva nei secoli passati in contesti di questo tipo.
Il nome storico della Tenuta è Villa Durazzo dal nome della famiglia dogale che l'ha voluta.
L'Esedra di Santo Stefano è tutto il complesso architettonico e prende il nome dall'esedra, la costruzione semi circolare a sei lati, posta alla base della scalinata che conduce alla villa, attraverso la scalea monumentale.
L'Esedra di Santo Stefano è ora anche il nome della società che gestisce la Tenuta di Villa Durazzo Dimora Storica.
Visita il sito de La Tenuta www.tenutadellesedra.it